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LA BATALLA DE CHILE.
11 Settembre 1973, la fine di un sogno l'inizio di un incubo (*).

di Paolo Mattana e Claudia Paz Contreras Soto

INTRODUZIONE
Sono passati trent'anni da quel fatidico 11 settembre del 1973 quando a Santiago del Cile i militari capeggiati dal generale Augusto Pinochet fecero cadere violentemente il governo democratico di Salvador Allende. Da allora si sono succeduti moltissimi eventi e molte cose sono cambiate. In coincidenza con la ricorrenza del trentennale dal golpe, ci e' parso quanto mai necessario ripercorrere alcuni momenti di questa vicenda. Quello che ci preme raccontare delle vicende cilene e' l'aspetto umano ed il sogno, brutalmente interrotto dalla dittatura di Pinochet, di una rivoluzione democratica, primo e purtroppo isolato esempio di impostazione della societa', della cultura e dell'economia di puro stampo sociale e partecipativo.
Quegli anni e quell'esperienza ebbero un'eco e delle conseguenze che varcarono di gran lunga i confini del paese latinoamericano. Basti pensare che, a differenza di quello che era accaduto a Cuba nel 1959, il 4 settembre 1970 veniva dimostrata per la prima volta con i fatti la possibilita' che una coalizione di socialisti e comunisti potesse giungere al governo di una nazione anche senza il ricorso allo scontro armato, senza la violenza rivoluzionaria, ma vincendo delle regolari elezioni democratiche. La via pacifica al socialismo era possibile, ma pochi anni dopo con il colpo di stato dell'11 settembre del 1973, appoggiato apertamente dagli USA, si dimostrava con i fatti che questa strada rimaneva ancora un sogno utopico e di breve durata ed ammoniva i partiti della sinistra di tutti i paesi occidentali a prendere delle attente precauzioni per il futuro. Fu per questo motivo tra gli altri, che all'indomani del golpe, ad esempio Enrico Berlinguer, il leader del piu' grande partito comunista occidentale (PCI), memore dell’esperienza di Allende, vagliò l’ipotesi del "compromesso storico" con la Democrazia Cristiana (DC), dando una sterzata improvvisa alla sua strategia politica, come egli stesso scrisse in due famosi articoli all'indomani del golpe nel 1973 sulla rivista Rinascita.
Dal punto di vista umano, gli eventi cileni offrono una grande quantita' di esempi che e' degna di essere rivisitata. E non parliamo solo dei fatti noti ed eclatanti come il sacrificio eroico della vita offerta da Salvador Allende al palazzo presidenziale della Moneda o del crudele assassinio di migliaia di cittadini innocenti allo stadio nazionale di Santiago del Cile, ma anche dei numerosi esempi di solidarieta' e di resistenza umana offerta dalla gente comune nei barrios o nelle poblaciones al tempo della dittatura. Ricorderemo in queste pagine gli esempi commoventi di solidarieta' dei lavoratori e della gente comune al Presidente Allende, nei tentativi vani di difesa della democrazia.
Infine, vorremmo sottolineare che, a nostro giudizio, la storia che andremo a raccontarvi e' anche di stringente attualita', anche a trent'anni di distanza. E si perche' intanto molti degli autori materiali e dei mandanti di quell'orribile 11 settembre e delle torture perpetrate a danno dei cittadini negli anni successivi della dittatura, sono ancora oggi a piede libero o peggio ancora sconosciuti. Ed inoltre molti dei mali che affliggono ai nostri giorni i paesi del Sud del Mondo e dell'America Latina sono, vedi la crisi Argentina, gli stessi che affliggevano il Cile negli anni in cui Allende prese il potere, come i ricatti economici del Fondo Monetario Internazionale o la svendita delle proprietà strategiche statali come i settori dell'energia elettrica o dei trasporti alle compagnie straniere.
In sostanza ricordare e riflettere sul passato affinche' certe vicende non si ripetano, affinche' dalla vicenda di quel triennio cileno si possano trarre insegnamenti per costruire un futuro migliore.

LA SFIDA DI UNIDAD POPULAR
Il colpo di stato ai danni del Governo Allende e la seguente feroce repressione sul popolo cileno ad opera dei militari, sono la reazione violenta e scomposta ad un programma politico che tenta una rivoluzione socio economica di alto contenuto progressista. Il programma di Unidad Popular diventa sempre piu' pericoloso col passare del tempo perche' una volta che Allende arriva al governo, anche se con tentennamenti e con alcuni compromessi inizia a prendere corpo e a concretizzarsi. I principali oppositori di questa opera sono le classi più conservatrici della societa', come la destra nazionale, la chiesa, la borghesia, i militari e gli imprenditori. Essi vedono minati per la prima volta seriamente i loro privilegi e vedono la crescita di altri soggetti sociali provenienti dal basso. Privilegi che si basano soprattutto sul mantenimento di una situazione di disuguaglianza sociale, economica e culturale nel paese.
Cio' che preoccupa invece gli Stati Uniti, tanto da spendere milioni di dollari per aiutare Pinochet nel golpe, è invece soprattutto la paura che prenda piede un modello economico ed una idea di società completamente opposta ed in contrapposizione con quella capitalistica e neo liberale nordamericana. La ricetta statunitense si basa essenzialmente sullo sfruttamento degli altri paesi, tramite l'utilizzo a proprio vantaggio delle loro risorse naturali e produttive. Grazie alla presenza massiccia di imprese e capitali statunitensi nei paesi latinoamericani, e grazie anche all'uso ricattatorio del prestito di denaro, gli Stati Uniti riescono a controllare e mantenere intatto tale contesto geopolitico.
Tale strategia, venne intuita ed analizzata per tempo dalla coalizione di Allende. A questa visione del mondo, egli contrappose una strategia di liberazione su basi socialiste. Le punte di questa risposta furono la nazionalizzazione delle risorse minerali del paese, come le miniere di rame, principale ricchezza del Cile, e la statalizzazione di tutte le grandi imprese tramite il controllo sulla gestione delle attivita', ma anche sul profitto da parte del popolo. Nella stessa direzione, Unidad Popular si mosse anche nell'annosa questione agricola tramite il varo di una Riforma Agraria che decretava l'espropriazione delle terre ai grandi latifondisti e la creazione di cooperative gestite dagli stessi contadini con il supporto diretto o indiretto dello Stato, cosi' come la pianificazione dei prodotti da coltivare o da allevare in base alle reali necessita' del paese e non di quelle del mercato statunitense. Tutto questo fu un affronto intollerabile per gli Stati Uniti, soprattutto pochi anni dopo la rivoluzione Cubana di Fidel Castro.
L'analisi della societa' cilena e la ricetta "socialista" proposta da Allende contenute nel Programma di Unidad Popular, sono ancora oggi ad oltre trent'anni di distanza anche di grande attualita'. Tanto per fare un esempio, e' infatti innegabile che molte delle cause della situazione attuale socio economica di molti paesi sudamericani, con in testa l'Argentina, sono dovute alle politiche del Fondo Monetario Internazionale, che non solo prosciuga le casse degli Stati tramite prestiti ad interessi usurai, ma ne decide anche le economie imponendo la vendita delle imprese statali (vedi la privatizzazione gli enti per l'energia elettrica, dei telefoni ecc..) e indirizzando le produzioni verso beni di proprio consumo. Tali scenari sono ampiamente descritti con accuratezza nel Programma di Unidad Popular.

L'ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI UNIDAD POPULAR E LA REAZIONE DELLA DESTRA CILENA. LO SCONTRO POLITICO ED IDEOLOGICO.
Gli avvenimenti del triennio del Governo Allende, ci insegnano molto non solo dal punto di vista della cronaca storica dei fatti, ma anche sotto il profilo politico ed ideologico. Cio' che avvenne dal 1970 al 1973 in Cile fu anche una vera battaglia tra due concezioni diverse della politica, della societa' e diremmo in senso piu' ampio dell'uomo, in altre parole uno scontro ideologico senza esclusioni di colpi. Si affrontarono sul campo da una parte gli ideali progressisti di ispirazione socialista e comunista in cui l'uomo è parte integrante e primo costruttore della societa', che deve essere collettiva, giusta per tutti e partecipativa sia nella gestione che nel ricavo dei profitti. Dall'altra gli ideali conservatori e liberali, dove la societa'e' basata sulla proprieta' privata e sulla protezione dell'interesse del singolo piuttosto che della collettivita'. La battaglia fu a tutto campo, sul controllo della produzione, dell'economia, dell'educazione, dell'informazione, dellideologia.
Ecco allora che la dimensione dello scontro tra due realta' così opposte ed inconciliabili, fu totale e violento, perche' la posta in gioco fu altissima.
Cosi' quando Unidad Popular inizio' a mettere in atto il suo programma inizio' dal cuore del problema, ossia dal controllo della produzione. Cerco' di attuare il cambiamento nella gestione economica passandola dalle mani dei pochi industriali, imprenditori e latifondisti a quelle della collettività tramite le mani dello Stato nel tentativo di creare la cosiddetta Area di Proprieta' Sociale. La prima mossa in questa direzione furono la legge per l'espropriazione delle fabbriche quando esse si dimostravano incapaci a produrre a pieno ritmo, la legge per designare un funzionario statale quando venissero scoperte delle inadempienze nella pianificazione economica e tecnica dell'impresa ed infine la legge della Riforma Agraria per l'esproprio dei latifondi. Ovviamente il punto piu' alto di questa strategia fu la nazionalizzazione delle grandi miniere del nord, prima fra tutte quelle del rame, vero e proprio motore dell'economia cilena. Unidad Popular chiedeva in sostanza il livellamento dei salari, l'aumento della produzione e della crescita industriale a fronte di una pianificazione economica che vedeva nel miglioramento delle condizioni generali di vita del paese il suo scopo finale. Per aiutare gli operai ed i contadini a gestire e difendere queste strategie economiche e queste conquiste sociali, il governo sviluppo' e incentivo' la partecipazione dei lavoratori tramite l'invenzione, la Costituzione e l'appoggio costante di comitati di produzione, di pianificazione, di reclutamento delle materie prime, di vigilanza e di lavoro volontario. A questi vanno aggiunti i cordoni industriali, i centri di riforma agraria, i consigli comunali contadini. A corollario di tutte queste azioni di sostegno dell'azione di Unidad Popular, va ovviamente ricordato il ruolo centrale del grande sindacato della CUT (Central Unica de Trabajadores), che aumento' il suo peso politico sino all'entrata di alcuni suoi membri direttamente nel governo.
La reazione dei settori conservatori per ostacolare questo disegno cosi' ben congegnato, si articolo' nel tentativo di bloccare qualsiasi attività parlamentare e legislativa tramite l'ostruzione continua dei Tribunali e della Corte Suprema, tramite la presentazione continua di dimissioni a carico dei ministri economici che eseguivano gli ordini di espropriazione e soprattutto tramite le continue accuse legali di incostituzionalita' al governo e alle sue decisioni. Sul piano ideologico, la destra contrappose la convinzione che la nazionalizzazione delle imprese fosse un vero e proprio furto illegale di una legittima proprietà privata e che l'intervento diretto dello Stato nella loro gestione fosse sinonimo certo di mala amministrazione e di fracasso economico.
Tali misure non furono pero' sufficienti ad arginare il meccanismo socio-economico messo in atto dalle sinistre e quindi i settori conservatori cileni intervennero assieme alle grandi compagnie capitalistiche straniere con una grande offensiva, mirata all’affossamento economico del paese tramite il controllo della distribuzione dei beni, delle materie prime e dei crediti. Cosi' dall'estero vennero gli aumenti dei prezzi degli alimenti e delle materie prime che il Cile doveva importare e ovviamente questo fu accompagnato dalla sospensione dei crediti al governo cileno. Dall'interno, la destra, che dopo essersi accaparrata la fiducia dei piccoli commercianti e della classe media attraverso una continua opera di terrorismo mediatico su giornali e televisioni, piloto' il boicottaggio del settore privato tramite la riduzione della produzione agricola ed industriale da parte delle fabbriche e delle imprese agricole non ancora espropriate. A questo mise in atto un sistematico sistema di accaparramento ed incetta degli alimenti e delle materie di prima necessita', determinando ed incentivando il mercato nero.
Unidad Popular rispose a questa strategia opponendo azioni sia sul fronte internazionale che interno. Nel primo caso sviluppò il più possibile le relazioni economiche con i vari paesi socialisti e cercando di ottenere qualche credito dai paesi non allineati alle direttive statunitensi, principali registi del blocco economico imposto al Cile. Sul piano interno, si formarono le JAP (comitati popolari di rifornimento e prezzi) e i negozi del popolo (dove la gente del quartiere vendeva i prodotti fatti in casa), ma vennero create anche la "Canasta Popular", una razione alimentare distribuita dallo Stato ad ogni famiglia tramite i comitati di quartiere, e il DIRINCO, un organo di controllo del settore dell'industria e del commercio atto ad impedire e punire l'accaparramento dei materiali.
Altro punto di scontro fu quello sull'informazione e sull'educazione. Per la Scuola, Unidad Popular propose il progetto della Escuela Nacional Unificada (ENU), letteralmente Scuola Nazionale Unificata, che aveva lo scopo di abbattere il carattere classista ed elitario della scuola cilena, sia tramite i contenuti educativi, che tramite un' allargamento dei soggetti fruitori della scuola. Un programma unico di studio per tutte la scuole, sia private, che pubbliche, che cattoliche, alfabetizzazione obbligatoria per minori ed adulti, nelle scuole e nei posti di lavoro. La destra rispose a queste proposte con un forte intervento sia da parte della Chiesa che da parte della stampa, arrivando anche ad utilizzare le Forze Armate con minacce dirette al governo al fine di ritirare la proposta dell’ENU.
Sul piano dell'informazione, Unidad Popular non riusci' invece mai a competere e a proporre una vera e propria controffensiva alla strategia demagogica e disinformativa portata avanti a mezzo stampa dalla destra. Infatti da una parte la sinistra ebbe il difetto di non capirne mai l'importanza politica dell'uso dei mezzi di comunicazione, dall'altra i settori conservatori mantennero ben saldo in quel periodo, spendendo tra l'altro ingenti risorse economiche, il controllo del 75% della stampa e del 70% del sistema radio televisivo.

L'INTERVENTO USA E L'AMMINISTRAZIONE NIXON-KISSINGER NELLA REGIA DEL GOLPE.
Nel luglio del 1999, l'Archivio Nazionale di Sicurezza degli USA rende pubblici, decodificandoli, migliaia di pagine segrete riguardanti l'attività della CIA nei paesi sudamericani a partire dagli anni sessanta. Subito dopo, l'inchiesta della Commissione del Senato degli Stati Uniti sulle attività della CIA in Cile, presieduta dal senatore Church, porta definitivamente alla luce, con delle prove schiaccianti, il ruolo di sostegno economico, militare e strategico, dell'amministrazione Nixon-Kissinger alla destra cilena per l'abbattimento del governo Allende.
L'interesse degli USA nella politica cilena, nasce addirittura sotto la gestione Kennedy nel 1961, all'indomani dell’esigua vittoria (30.000 voti appena) di Jorge Alessandri, che alla guida di una compagine di destra batte Salvador Allende alla guida del Fronte di Azione Popolare alle presidenziali del 1958. L'amministrazione americana pur di evitare il rischio dell'ascesa di un socialista a capo di un paese latinoamericano, decide l'istituzione di un comitato elettorale strategico composto da membri del Dipartimento di Stato, della CIA e della Casa Bianca per sostenere un candidato conservatore al successivo turno elettorale cileno. Gli sforzi di questa operazione portarono all'elezione del Democristiano Eduardo Frei alle presidenziali del 1964 che vinse con il 56% delle preferenze, grazie ad un sostegno economico da parte degli USA di circa 20 milioni di dollari, spesi nella propaganda politica, nel controllo dei mezzi di comunicazione, nell'istruzione dei futuri dirigenti politici democristiani e nell'organizzazione di gruppi anti-comunisti tra contadini, studenti , sindacati e poblaciones.
Tale sostegno economico e strategico continuo' senza sosta. Henry Kissinger in una riunione del 27 giugno del 1970 del "Comitato 40" (l’Organo del governo statunitense che esaminava le proposte della CIA per le operazioni segrete) disse riguardo alle elezioni cilene che si sarebbero svolte da li' a poco: "Non vedo perche' dovremmo restare senza far niente e vedere come un paese diventi comunista per colpa dell'irresponsabilita' del suo stesso popolo". In quella riunione vennero stanziati 300.000 dollari che vennero spesi a sostegno del Partito Nazionale imbastendo campagne mediatiche di disinformazione ai danni di Unidad Popular.
All'indomani del 4 settembre del 1970, quando Allende vince le presidenziali, i timori di Kissinger si fanno realta'. Il 15 settembre del 1970 Richard Nixon disse a Kissinger durante una riunione alla Casa Bianca che "gli Stati Uniti non avrebbero potuto accettare e tollerare il governo socialista di Allende". Il pensiero politico della coppia Nixon-Kissinger si puo' sintetizzare bene in questo concetto: "c'e solo una cosa peggiore di un marxista al potere, un marxista eletto democraticamente al potere e che vuole far rispettare la Costituzione". L'elezione di Allende dovette loro sembrare quindi la realizzazione di un incubo. Da allora sino all'11 settembre del 1973, la CIA si adopero' con tutti i mezzi per distruggere Allende ed i suoi sostenitori.
Il primo tentativo statunitense in tal senso, fu quello di bloccare la ratifica, da parte del Parlamento cileno, della nomina di Presidente della Repubblica a Salvador Allende, che si sarebbe dovuta tenere alla fine dell' ottobre del 1970. In quella riunione del 15 settembre, che abbiamo prima citato, oltre al Presidente Nixon e al suo assistente Kissinger, parteciparono il Procuratore Generale John Mitchell ed il direttore della CIA Richard Helms. Dagli appunti di quest'ultimo sulle parole di Nixon in quella riunione: "Anche se esistesse una possibilità su dieci dobbiamo salvare il Cile!…non mi interessano i rischi che questo comporta… ci sono 10 milioni di dollari disponibili e anche di più se necessario….bisogna destabilizzare l’economia".
Al fine di impedire la ratifica dal parte del congresso cileno, vennero messe sul tavolo diverse ipotesi tra le quali, la corruzione di deputati cileni, l'omicidio di Allende e il sostegno ai militari per condurre un colpo di stato. Ma riguardo a quest'ultima ipotesi, non tutti i militari cileni contattati accolsero la proposta. Primo fra tutti il Comandante in Capo dell'Esercito cileno, il Generale Rene' Schneider che rispettoso della Costituzione fu da subito contrario a qualsiasi azione violenta verso le istituzioni. Fu cosi' che la CIA organizzo' in ottobre, armando e assoldando un gruppo di estrema destra, il rapimento del Generale per toglierlo di mezzo. Il risultato di quest'azione fu fallimentare perche' l'assassinio di Schneider che ne risulto', non solo non impedi' ad Allende di iniziare il suo mandato, ma provoco' un ondata di indignazione nazionale e porto' a capo dell'Esercito il Generale Prats, che si dimostro' col tempo integerrimo difensore della legalita' e della Costituzione.
Fallito il primo tentativo, la CIA e l'amministrazione Nixon-Kissinger misero in piedi, a fronte di uno sforzo economico senza precedenti, un piano di destabilizzazione dell'economia cilena che avrebbe portato col passare del tempo all'isolamento internazionale del Cile, al crollo della sua economia e al susseguente malcontento della popolazione, che avrebbe cosi' decretato la fine del governo di Unidad Popular. Cosi' parla l'ambasciatore statunitense Edward Korry nel 1970, una volta confermata la presidenza di Allende: "Sotto il suo governo, non permetteremo che arrivi in Cile neanche una vite od un bullone".
A questa azione di boicottaggio economico, si uni' ovviamente il finanziamento continuo di tutte le attivita' anti-Allende sotto tutte le più svariate forme, dal finanziamento ai partiti d'opposizione, al sostentamento delle campagne mediatiche di screditamento del governo socialista, al supporto dei gruppi violenti di estrema destra sino al pagamento dei camionisti che operarono lo sciopero dei trasporti nei mesi precedenti il golpe.
Ecco alcune delle cifre che sono emerse dall'inchiesta della commissione Church. Tra il 1971 ed il 1973 tutte le forze d'opposizione ricevettero dal governo degli Stati Uniti 4 milioni di dollari, gestiti per la gran parte dalla DC e dal PN (Partito Nazionale). Grazie a questi soldi, gia' all'inizio del 1971 i due partiti cileni poterono acquistare radio, riviste e giornali per sostenere la loro campagna antigovernativa. La stessa CIA a tale proposito, diede 1,5 milioni di dollari al solo giornale "El Mercurio", il principale quotidiano del paese. Nel 1973 per appoggiare le forze militari cilene nelle azioni del golpe, il governo statunitense stanzio' 8 milioni di dollari.
Il boicottaggio economico al Cile fu pilotato dall'amministrazione Nixon-Kissinger, attraverso una serie di misure, tra le quali il blocco completo dei programmi di assistenza e collaborazione, la fine di prestiti da parte del Fondo Monetario Internazionale e delle principali banche americane come la US Export-Import Bank e la Inter-American Development Bank. Nonostante il governo cileno si offri' di pagare in anticipo, nessuna industria statunitense fu più disposta ad esportare materie prime e pezzi di ricambio necessari al mantenimento delle attivita' industriali e dei servizi. Alla fine del 1972, gia' molti autobus e taxi finirono fuori uso per la mancanza di ricambi. Tale situazione generata ad arte dalla CIA affinché il popolo cileno si stancasse delle continue privazioni e disagi che doveva subire per la scarsita' di prodotti, dal cibo al sapone, alla carta igienica, aveva anche l'obbiettivo di dimostrare che "il socialismo non avrebbe portato altro che alla fame e alla indigenza".
Fatto sta, che mentre la maggior parte del paese alla fine del 1972 sopravviveva con razioni di cibo limitate, i camionisti, autori di un lunghissimo sciopero che blocco' il paese per mesi, sembravano ben equipaggiati. Un gruppo di camionisti, mentre stavano facendo una abbondante cena a base di carne, verdura vino ed empanadas, rispondendo ad una domanda di un giornalista del Time, che gli chiedeva come avessero fatto a comprarsi tutta quella roba da mangiare, gli risposero ridendo: "con i soldi della CIA!".
Mentre il governo statunitense contribuiva ad impoverire e ad esasperare il popolo cileno, la CIA addestrava militari cileni nelle basi USA di Panama e continuava a sovvenzionare con armi e soldi l'Esercito Cileno. Quando nel marzo del 1973 alle elezioni amministrative il Governo Allende vide aumentare i consensi portando Unidad Popular al 44%, Nixon e Kissinger capirono che la strada del golpe era l'unica possibile per abbattere il governo socialista.
Durante tutto il giugno, luglio e agosto del 1973, la CIA ricevette continui dispacci dei militari cileni sul piano del colpo di Stato e ovviamente diedero uomini, armi, soldi e consigli strategici su come realizzarlo. Il 29 giugno del 1973 fanno le prove generali con il "tanquetazo" dove gruppi di estrema destra ed il reggimento n.2 di Blindati provano ad attaccare la Moneda, ma vengono fermati dal Generale Carlos Prats. Da un dispaccio della CIA di Santiago del Cile alla direzione centrale si legge:"La maggioranza dei generali dell'esercito chiede che il Generale Prats abbandoni le cariche di Comandante in capo e di Ministro del governo di Allende. Se Prats non si dimettesse le ipotesi sono due, il sequestro o il suo assassinio". Carlos Prats lascia poco dopo il Governo Allende e viene sostituito dal Generale Augusto Pinochet. 10 settembre 1973 da un dispaccio della CIA di Santiago del Cile alla direzione centrale: "Il colpo di stato e' fissato per l'11 di settembre. Vi sono implicati l'Esercito, l'Aeronautica, la Marina ed i Carabineros". L'11 settembre 1973, navi militari statunitensi si trovano a largo delle coste di Valparaiso, pronte ad intervenire in appoggio alla marina golpista cilena. Un aereo WB-575 dell'aviazione militare USA, addetto al controllo delle comunicazioni, sorvola i cieli di Santiago. Alla base militare di Mendoza, citta' argentina ai confini con il Cile, atterrano aerei USA in stato di guerra.
Successivamente al golpe, nonostante ufficialmente gli Stati Uniti inizino a prendere le distanze dal governo di Pinochet per questioni di "diritti civili" a causa delle notizie sulle torture e sui desaparecidos che iniziano a filtrare a livello internazionale, l'amministrazione statunitense proseguira' indisturbata per molti anni a mantenere ottimi rapporti con la dittatura cilena, grazie soprattutto alle collaborazioni tra la CIA e la DINA, la spietata polizia segreta di Pinochet.

UN GRANDE MOVIMENTO POPOLARE
Se i dirigenti di partito della sinistra non riuscirono mai a trovare una strategia comune per realizzare interamente il Programma di Unidad Popular e furono tenuti assieme solo dal grande carisma di Salvador Allende, la base al contrario, nonostante partecipo' animatamente al dibattito politico di quegli anni, fu sempre molto unita e compatta dando soprattutto in alcuni momenti incredibili esempi di solidarietà e lotta democratica. Non c'e' dubbio che Unidad Popular fu un grandioso e spettacolare movimento di massa che aderi' con forza e passione agli ideali espressi da Allende e dal suo programma. Un movimento fatto da milioni di persone tra studenti, operai, contadini, impiegati, casalinghe. Per la prima volta forse nella loro vita ebbero la possibilita' di essere primi attori all'interno della societa', quella stessa societa' che spesso gli aveva emarginati. Le persone comuni furono i veri protagonisti di quella stagione di lotte e conquiste sociali. Al di là delle direttive del governo, la gente interpretò il programma di Unidad Popular e lo fece proprio, attuandolo e godendone a piacimento. Ancora oggi, ad anni di distanza, tra le misure introdotte da Unidad Popular, non c'e' un cileno che non si ricordi la distribuzione del mezzo litro di latte a tutti i bambini del paese durante le ore scolastiche.
In campo culturale, il programma di Allende prevede e mette in pratica una vera e propria rivoluzione, liberando soprattutto i giovani dai rigidi schemi conservatori dell'arte in tutte le sue forme stimolandole e sostenendole. A coronamento di quel fermento culturale, l'ambasciatore cileno in Francia, il poeta Pablo Neruda, nell'ottobre del 1971, riceve il Nobel per la letteratura.
L'elemento più caro del programma di Allende attuato in quegli anni, fu pero' certamente il possesso delle fabbriche e delle terre da parte dei lavoratori. Per la prima volta essi si sentirono importanti e giustamente, direttamente coinvolti e responsabili della ricchezza del paese e della societa'. Tale assunzione di responsabilita' fu assoluta, essi sentirono la fabbrica o la miniera non più come uno strumento di oppressione e sfruttamento, ma come un loro bene da difendere e sostenere. La fabbrica gli permetteva di contribuire con il loro lavoro alla creazione del sogno socialista. La CUT, non e' più solo il sindacato dei lavoratori, ma per molti diventa una vera e propria casa e un punto sociale di incontro e di aggregazione. L'attaccamento della base agli ideali e al suo leader fu enorme e questo creo' un clima di complicita', solidarieta' e compattezza tra la popolazione che e' forse il tratto più bello di quella stagione. Nel terzo anniversario della vittoria di Unidad Popular, il 4 settembre del 1973, centinaia di migliaia di persone scendono nelle piazze manifestando in tutto il paese al grido di "Crear crear Poder Popular! Allende, Allende el pueblo te defiende!"
Solo cosi' si possono spiegare episodi commoventi di cui è piena la storia cilena di quegli anni. Qualche esempio.
Quando si inasprisce la lotta politica ed iniziano le violenze per le strade, i lavoratori si organizzano in comitati di difesa dei posti di lavoro. Nascono i "cordones industriales" e i "comitati di vigilanza". E' qui che avviene la difesa eroica delle fabbriche da parte dei lavoratori contro i sabotaggi operati a mezzo di bombe da parte degli attivisti del partito fascista di Patria y Libertad. Quando nella miniera di rame di El Teniente, i minatori della destra scendono in sciopero bloccando per piu' di due mesi uno dei centri produttivi piu' importanti del paese, i lavoratori delle altre miniere rispondono non partecipando allo sciopero ed aumentando la produzione di rame, sottoponendosi gratuitamente a turni massacranti di lavoro. Nascono i comitati di "Lavoro Volontario". Quando lo sciopero dei camionisti, assieme al sabotaggio delle merci e all'incetta dei prodotti da parte dei commercianti, determina lo scarseggiare dei generi alimentari, il popolo si stringe intorno al governo e si organizza nei modi più disparati per vigilare e regolamentare l'approvvigionamento del cibo e cerca di controllare l'inflazione. Nascono così le JAP o i Negozi del Popolo (Almacenes Populares) dove la gente del quartiere vende i prodotti fatti in casa.
Questi sono solo alcuni esempi, ma che abbiamo voluto riportare in questo contesto perche' essi dimostrano ancora una volta di più che Unidad Popular, non fu solo un idea, un programma o una coalizione politica, ma fu principalmente un grande movimento popolare e partecipativo.

Paolo Mattana©, 2003

(*) articolo pubblicato su "CARTA" in occasione del 11 Settembre 2003